Mt 26,47-56

Mt 26,47-56

(Caritas in Veritate 42a) Talvolta nei riguardi della globalizzazione si notano atteggiamenti fatalistici, come se le dinamiche in atto fossero prodotte da anonime forze impersonali e da strutture indipendenti dalla volontà umana [102]. È bene ricordare a questo proposito che la globalizzazione va senz'altro intesa come un processo socio-economico, ma questa non è l'unica sua dimensione. Sotto il processo più visibile c'è la realtà di un'umanità che diviene sempre più interconnessa; essa è costituita da persone e da popoli a cui quel processo deve essere di utilità e di sviluppo [103], grazie all'assunzione da parte tanto dei singoli quanto della collettività delle rispettive responsabilità.

Note: [102] Cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione sulla libertà cristiana e la liberazione Libertatis conscientia (22 marzo 1987) 74: AAS 79 (1987), 587. [103] Cfr Giovanni Paolo II, Intervista al quotidiano cattolico «La Croix», 20 agosto 1997.

«Rerum novarum»: inalienabile dignità dei lavoratori

(CDS 268) La «Rerum novarum» è innanzi tutto un'accorata difesa dell'inalienabile dignità dei lavoratori, alla quale collega l'importanza del diritto di proprietà, del principio di collaborazione tra le classi, dei diritti dei deboli e dei poveri, degli obblighi dei lavoratori e dei datori di lavoro, del diritto di associazione. Gli orientamenti ideali espressi nell'enciclica rafforzarono l'impegno di animazione cristiana della vita sociale, che si manifestò nella nascita e nel consolidamento di numerose iniziative di alto profilo civile: unioni e centri di studi sociali, associazioni, società operaie, sindacati, cooperative, banche rurali, assicurazioni, opere di assistenza. Tutto ciò diede un notevole impulso alla legislazione del lavoro per la protezione degli operai, soprattutto dei fanciulli e delle donne; all'istruzione e al miglioramento dei salari e dell'igiene.


(Mt 26, 47-56) Società: i peccati d'ingiustizia e di violenza

[47] Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. [48] Il traditore aveva dato loro questo segnale dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!". [49] E subito si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Rabbì!". E lo baciò. [50] E Gesù gli disse: "Amico, per questo sei qui!". Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. [51] Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio. [52] Allora Gesù gli disse: "Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. [53] Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? [54] Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?". [55] In quello stesso momento Gesù disse alla folla: "Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. [56] Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti". Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono.

(CDS 81) L'oggetto della dottrina sociale è essenzialmente lo stesso che ne costituisce la ragion d'essere: l'uomo chiamato alla salvezza e come tale affidato da Cristo alla cura e alla responsabilità della Chiesa [117]. Con la sua dottrina sociale, la Chiesa si preoccupa della vita umana nella società, nella consapevolezza che dalla qualità del vissuto sociale, ossia delle relazioni di giustizia e di amore che lo intessono, dipende in modo decisivo la tutela e la promozione delle persone, per le quali ogni comunità è costituita. Nella società, infatti, sono in gioco la dignità e i diritti della persona e la pace nelle relazioni tra persone e tra comunità di persone. Beni, questi, che la comunità sociale deve perseguire e garantire. In tale prospettiva, la dottrina sociale assolve un compito di annuncio e anche di denuncia. Anzitutto l'annuncio di ciò che la Chiesa possiede di proprio: «una visione globale dell'uomo e dell'umanità» [118], ad un livello non solo teorico, ma pratico. La dottrina sociale, infatti, non offre soltanto significati, valori e criteri di giudizio, ma anche le norme e le direttive d'azione che ne derivano [119]. Con tale dottrina, la Chiesa non persegue fini di strutturazione e organizzazione della società, ma di sollecitazione, indirizzo e formazione delle coscienze. La dottrina sociale comporta pure un compito di denuncia, in presenza del peccato: è il peccato d'ingiustizia e di violenza che in vario modo attraversa la società e in essa prende corpo [120]. Tale denuncia si fa giudizio e difesa dei diritti disconosciuti e violati, specialmente dei diritti dei poveri, dei piccoli, dei deboli [121], e tanto più si intensifica quanto più le ingiustizie e le violenze si estendono, coinvolgendo intere categorie di persone e ampie aree geografiche del mondo, e danno luogo a questioni sociali ossia a soprusi e squilibri che sconvolgono le società. Gran parte dell'insegnamento sociale della Chiesa è sollecitato e determinato dalle grandi questioni sociali, di cui vuole essere risposta di giustizia sociale.

Note: [117] Cfr. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 53: AAS 83 (1991) 859. [118] Paolo VI, Populorum progressio, 13: AAS 59 (1967) 264. [119] Cfr. Paolo VI, Octogesima adveniens, 4: AAS 63 (1971) 403- 404; Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 41: AAS 80 (1988) 570- 572; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2423; Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 72: AAS 79 (1987) 586. [120] Cfr. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 25: AAS 58 (1966) 1045-1046. [121] Cfr. Gaudium et spes, 76: AAS 58 (1966) 1099-1100; Pio XII, Radiomessaggio per il 50º anniversario della «Rerum novarum»: AAS 33 (1941) 196-197.


Sigle e Abbreviazioni
: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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