Gaudium et spes n. 24 e commento CCC
24. L'indole comunitaria dell'umana vocazione nel piano di Dio.
Unione dei figli di Dio nella verità e nell'amore
[n. 24c] Anzi, il Signore Gesù, quando prega il Padre
perché «tutti siano una cosa sola, come io e tu siamo una cosa sola» (Gv
17,21), aprendoci prospettive inaccessibili alla ragione umana, ci ha suggerito
una certa similitudine tra l'unione delle Persone divine e l'unione dei figli
di Dio nella verità e nell'amore. Questa similitudine manifesta che l'uomo, il
quale in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stesso, non
possa ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé (44).
Note: (44) Cf. Lc
17,33.
(CCC 542) Cristo è al centro di questa
riunione degli uomini nella “famiglia di Dio”. Li convoca attorno a sé con la
sua Parola, con i suoi “segni” che manifestano il regno di Dio, con l'invio dei
suoi discepoli. Egli realizzerà la venuta del suo Regno soprattutto con il
grande mistero della sua pasqua: la sua morte in croce e la sua risurrezione.
“Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12,32). “Tutti gli
uomini sono chiamati a questa unione con Cristo”. (CCC 789) Il paragone
della Chiesa con il corpo illumina l'intimo legame tra la Chiesa e Cristo. Essa
non è soltanto radunata attorno a lui;
è unificata in lui, nel suo corpo.
Tre aspetti della Chiesa-corpo di Cristo vanno sottolineati in modo
particolare: l'unità di tutte le membra tra di loro in forza della loro unione
a Cristo; Cristo Capo del corpo; la Chiesa, Sposa di Cristo. (CCC 1934) Tutti
gli uomini, creati ad immagine dell'unico Dio e dotati di una medesima anima
razionale, hanno la stessa natura e la stessa origine. Redenti dal sacrificio
di Cristo, tutti sono chiamati a partecipare alla medesima beatitudine divina:
tutti, quindi, godono di una eguale dignità.