Commento CCC a YouCat Domanda n. 157
YOUCAT Domanda n. 157: Dopo la morte saremo sottoposti a giudizio?
(Risposta
Youcat) Il cosiddetto giudizio particolare o personale si ha al
momento della morte del singolo. Il giudizio universale, detto anche ultimo,
avviene nell'ultimo giorno, con la seconda venuta del Signore.
Riflessione e approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 1021) La morte pone fine alla vita dell'uomo
come tempo aperto all'accoglienza o al rifiuto della grazia divina apparsa in
Cristo [2Tm 1,9-10]. Il Nuovo Testamento parla del giudizio principalmente
nella prospettiva dell'incontro finale con Cristo alla sua seconda venuta, ma
afferma anche, a più riprese, l'immediata retribuzione che, dopo la morte, sarà
data a ciascuno in rapporto alle sue opere e alla sua fede. La parabola del
povero Lazzaro [Lc 16,22] e la parola detta da Cristo in croce al buon ladrone
[Lc 23,43] così come altri testi del Nuovo Testamento [2Cor 5,8; Fil 1,23; Eb
9,27; 12,23] parlano di una sorte ultima dell'anima [Mt 16,26] che può essere
diversa per le une e per le altre.
Per meditare
(Commento Youcat) Con la morte ogni uomo arriva al momento
della verità; a questo punto nulla può più essere cancellato, nascosto o
cambiato; Dio ci vede come noi siamo; ci presentiamo davanti al suo giudizio,
di fronte al suo giusto agire; alla sua santa presenza possiamo solo essere
giusti come egli ci volle quando ci creò o non esserlo affatto. Forse dovremo
ancora percorrere un cammino di purificazione, forse possiamo sprofondare
subito nell'abbraccio di Dio. Forse però siamo così pieni di malvagità, di
odio, pieni di «no» nei confronti di tutto che volgiamo il nostro volto lontano
dall'amore e da Dio. Una vita senz'amore non è nient'altro che l'inferno.
(Commento CCC) (CCC 1022) Ogni uomo fin dal momento della sua morte
riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio
particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà
attraverso una purificazione [Concilio di Lione II, Professione di fede di Michele Paleologo: DS 856; Concilio di
Firenze II, Decretum pro Graecis: DS
1304; Concilio di Trento, Decretum de
Purgatorio: DS 1820] o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo
[Concilio di Lione II, Professione di
fede di Michele Paleologo: DS 857; Giovanni XXII, Bolla Ne super his: DS 991; Benedetto XII,
Cost. Benedictus Deus: DS 1000-1001;
Concilio di Firenze II, Decretum pro
Graecis: DS 1305], oppure si dannerà immediatamente per
sempre [Concilio di Lione II, Professione
di fede di Michele Paleologo: DS 858; Benedetto XII, Cost. Benedictus Deus: DS 1002; Concilio di
Firenze, Decretum pro Graecis: DS
1306]. “Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore” [San Giovanni della
Croce, Avisos y sentencias, 57].