Commento CCC a YouCat Domanda n. 417.
YOUCAT Domanda n. 417 - Parte III. Qual è il senso dell'unione sessuale all'interno del matrimonio?
(Risposta Youcat - ripetizione) In base al volere di Dio l'uomo e la donna devono unirsi nel piacere erotico e sensuale per unirsi sempre più
profondamente nell'amore e per far nascere dei figli dal loro amore.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2366) La fecondità è un dono, un fine del matrimonio;
infatti l'amore coniugale tende per sua natura ad essere fecondo. Il figlio non
viene ad aggiungersi dall'esterno al reciproco amore degli sposi; sboccia nel
cuore stesso del loro mutuo dono, di cui è frutto e compimento. Perciò la
Chiesa, che “sta dalla parte della vita” [Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 30], insegna che
“qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto per sé alla trasmissione
della vita” [Paolo VI, Lett. enc. Humanae
vitae, 11]. “Tale dottrina, più volte esposta dal Magistero della Chiesa, è
fondata sulla connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l'uomo non può
rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell'atto coniugale: il
significato unitivo e il significato procreativo” [Humanae vitae, 12; Pio XI Lett. enc. Casti connubii: DS 3717].
Per meditare
(Commento Youcat) Il corpo, il piacere e la gioia erotica hanno un ruolo
di grande importanza nell'ottica cristiana: «Il Cristianesimo crede... che la
materia sia buona, che Dio stesso ha assunto figura umana, che anche in cielo
sarà una certa specie di corporeità e che questa sia parte integrante della
nostra beatitudine, della nostra bellezza e della nostra forza. Il
Cristianesimo ha onorato il matrimonio più di qualsiasi altra religione; quasi
tutta la più alta poesia d'amore del mondo è stata scritta da
cristiani, e chiunque definisca la sessualità come un male contraddice il
Cristianesimo» (C.S. Lewis). Il piacere tuttavia non è fine a se stesso; se il
piacere di una coppia si chiude in se stesso e non si apre alla nuova vita che
vorrebbe scaturirne, non corrisponde all'essenza dell'amore.
(Commento CCC) (CCC 2367) Chiamati a donare la vita, gli sposi partecipano
della potenza creatrice e della paternità di Dio [Ef 3,14; Mt 23,9]. “Nel
compito di trasmettere la vita umana e di educarla, che deve essere considerato
come la loro propria missione, i coniugi sanno di essere cooperatori dell'amore
di Dio Creatore e come suoi interpreti. E perciò adempiranno il loro dovere con
umana e cristiana responsabilità” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 50].