Commento CCC a YouCat Domanda n. 503 + Lunedì TO 4 sett.
YOUCAT Domanda n. 503 – Parte VI. Che cos'è la preghiera contemplativa?
(Risposta Youcat – ripetizione) La preghiera
contemplativa è amore, silenzio, ascolto e disponibilità a Dio.
Riflessione e
approfondimenti
(Commento CCC) (CCC 2719) La preghiera contemplativa è una comunione d'amore portatrice di vita per
la moltitudine, nella misura in cui è consenso a dimorare nella notte oscura
della fede. La notte pasquale della risurrezione passa attraverso quella
dell'agonia e della tomba. Sono questi tre tempi forti dell'Ora di Gesù che il
suo Spirito (e non la “carne” che è “debole”) fa sì che nella preghiera contemplativa
traduciamo in vita questi tre tempi forti. E' necessario acconsentire a
vegliare un'ora con lui (Mt 26,40-41).
Per meditare
(Commento
Youcat) Per
la preghiera contemplativa c'è bisogno di tempo, decisione, ma soprattutto di
un cuore puro; è l'umile donazione, di una creatura che, lasciando cadere tutte
le maschere, crede all'amore e cerca il suo Dio con il cuore. La preghiera
contemplativa è spesso chiamata preghiera del cuore o Contemplazione.
(Commento CCC) (CCC 2724) La preghiera contemplativa è l’espressione
semplice del mistero della preghiera, uno sguardo di fede fissato su Gesù, un
ascolto della parola di Dio, un silenzioso amore. Realizza l’unione alla
preghiera di Cristo nella misura in cui ci fa partecipare al suo mistero.
(Prossima domanda: Cosa riesce ad ottenere un cristiano con la meditazione?)
Lunedì
La prima lettura mostra le conseguenze dei peccati e degli
errori del re Davide, che solo in fine si rende conto della congiura del figlio
Assalonne, per diventare re. Invita quindi tutti a fuggire, perché nessuno scamperà dalle mani di Assalonne che passerà la città a
fil di spada. Il Vangelo mostra come Gesù vinca un’intera legione di demoni.
Ascoltiamo la Parola di Dio
2Sam 15, 13-14.30; 16,
6-13: In quei giorni, 13arrivò un
informatore da Davide e disse: "Il cuore degli Israeliti è con
Assalonne". 14Allora Davide disse a tutti i suoi servi che
erano con lui a Gerusalemme: "Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di
noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti
lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil
di spada". 30Davide saliva l'erta degli Ulivi, saliva
piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che
era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva. 5Quando poi
il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia
della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando 6e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi
del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla sua destra e
alla sua sinistra. 7Così diceva Simei, maledicendo Davide:
"Vattene, vattene, sanguinario, malvagio! 8Il Signore ha fatto
ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, al posto del quale
regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne, tuo figlio, ed
eccoti nella tua rovina, perché sei un sanguinario". 9Allora
Abisài, figlio di Seruià, disse al re: "Perché questo cane morto dovrà
maledire il re, mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!". 10Ma
il re rispose: "Che ho io in comune con voi, figli di Seruià? Se maledice,
è perché il Signore gli ha detto: "Maledici Davide!". E chi potrà
dire: "Perché fai così?"". 11Poi Davide disse ad Abisài
e a tutti i suoi servi: "Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca di
togliermi la vita: e allora, questo Beniaminita, lasciatelo maledire, poiché
glielo ha ordinato il Signore. 12Forse il Signore guarderà la mia
afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi". 13Davide
e la sua gente continuarono il cammino.
Mc 5, 1-20: 1Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei
Gerasèni. 2Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro
un uomo posseduto da uno spirito impuro. 3Costui aveva la sua dimora
fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, 4perché
più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e
spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. 5Continuamente,
notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. 6Visto
Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi 7e, urlando a gran
voce, disse: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti
scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". 8Gli diceva
infatti: "Esci, spirito impuro, da quest'uomo!". 9E gli
domandò: "Qual è il tuo nome?". "Il mio nome è Legione - gli
rispose - perché siamo in molti". 10E lo scongiurava con
insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. 11C'era là, sul
monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. 12E lo
scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". 13Glielo
permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la
mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono
nel mare. 14I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia
nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto.
15Giunsero da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di
mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 16Quelli
che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il
fatto dei porci. 17Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal
loro territorio. 18Mentre risaliva
nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con
lui. 19Non glielo permise, ma gli disse: "Va' nella tua casa,
dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha
avuto per te". 20Egli se ne andò e si mise a proclamare per la
Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Meditiamo con lo Spirito Santo
Le conseguenze dei peccati e degli errori del re Davide giungono
a un grave punto. Il figlio preferito, Assalonne, vuole usurpargli il trono, pronto
a rovinare la città e passare a fil di spada gli abitanti.
Saputo ciò Davide fugge piangendo, scalzo a capo coperto insieme alla
sua gente.
Sull’Erta degli Ulivi un seguace di Saul lo insulta, impreca contro
di lui, lo maledice chiamandolo sanguinario e malvagio, per cui il Signore dà il suo regno al
figlio Assalonne. Scaglia sassi contro il re e tutti i suoi servi. Uno di
questi vorrebbe uccidere quell’uomo, ma Davide, riconoscendo le proprie colpe,
lo invita a lasciarlo maledire, sperando che il Signore, in cambio di tante
maledizioni e vedendo la sua afflizione, gli renda del bene.
Qui emergono in Davide
pazienza e umiltà. Accetta, quindi, insulti, maledizioni e dolorose prove dalla
mano del Signore. Nelle prossime letture vedremo che Assalonne è ucciso e la
sua ribellione fallisce.
Il Vangelo presenta un dei molti episodi del potere assoluto
di Cristo su demoni e forze del male. Questa volta l’indemoniato è violentissimo
e indomabile perché posseduto da un’intera legione di spiriti impuri. Tutti lo
temono.
Gesù comanda al singolare: “Esci,
spirito impuro” e tutta la legione fugge, entrando nei porci e precipitando
nel lago. I mandriani fuggono terrorizzati e divulgano il fatto nella città e
nelle campagne. La folla accorre, e vedendo il terribile indemoniato guarito,
calmo, seduto e vestito si spaventa e prega Gesù di allontanarsi.
L’indemoniato
guarito supplica Gesù di poterlo seguire. Gesù lo invita, invece, ad annunciare
a tutti ciò che la misericordia del Signore gli ha fatto. Egli obbedisce e
proclama in tutta la Decàpoli il prodigio che Gesù ha compiuto per lui,
suscitando l’ammirazione di tutti.
Il vangelo mostra, quindi, la potenza salvifica
di Gesù, illimitata, per cui tutte le forze del male, per quanto grandi, cedono
sempre e di ritirano davanti a lui, che con la sua grazia trasforma addirittura
un indemoniato in un suo missionario.
Riflessione
Perché Davide deve fuggire piangendo, scalzo e a capo
coperto?
Che cosa intende fare suo Figlio Assalonne?
Che cosa rivela la liberazione dalla “legione di demoni” compiuta da Gesù sull’indemoniato?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
Padre santo, che vedi
e provvedi a tutte le tue creature, sostienici con la forza del tuo Spirito,
perché in mezzo alle fatiche e alle preoccupazioni di ogni giorno non ci
lasciamo dominare dall’avidità e dall’egoismo, ma operiamo con piena fiducia
per la libertà e la giustizia del tuo regno”.