Commento CCC a YouCat Domanda n. 512 + Lunedì 2ª sett. di Quaresima



YOUCAT Domanda n. 512 - Come nacque il Padre Nostro?


(Risposta Youcat) Il Padre Nostro nacque dalla richiesta di un discepolo che vide Gesù pregare e che voleva imparare da Gesù stesso come si prega correttamente.

Riflessione e approfondimenti

(Commento CCC) (CCC 2759) “Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli"” (Lc 11,1). E' in risposta a questa domanda che il Signore affida ai suoi discepoli e alla sua Chiesa la preghiera cristiana fondamentale. San Luca ne dà un testo breve (di cinque domande) [Lc 11,2-4], san Matteo una versione più ampia (di sette domande) (Mt 6,9-13). La tradizione liturgica della Chiesa ha sempre usato il testo di san Matteo: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. 

Per meditare

(Commento CCC) (CCC 2760) Ben presto l'uso liturgico ha concluso la Preghiera del Signore con una dossologia. Nella Didaché: “Perché tuo è il potere e la gloria nei secoli” [Didaché, 8, 2]. Le Costituzioni apostoliche aggiungono all'inizio della dossologia: “il regno”; [Constitutiones apostolicae, 7, 24, 1] ed è questa la formula usata ai nostri giorni nella preghiera ecumenica. La tradizione bizantina aggiunge dopo “la gloria”: “Padre, Figlio e Spirito Santo”. Il Messale Romano sviluppa l'ultima domanda [Cf Riti di comunione (Embolismo): Messale Romano] nella prospettiva esplicita della “attesa della beata speranza” [Tt 2,13] e della Venuta del Signore nostro Gesù Cristo; segue l'acclamazione dell'assemblea, che riprende la dossologia delle Costituzioni apostoliche.      

(Prossima domanda: Qual è la struttura del Padre Nostro?) 

Lunedì


La prima lettura è una bella preghiera per quando comprendiamo il peso del peccato e scopriamo la necessità di affidarci alla misericordia di Dio. Il Vangelo ci presenta l’insegnamento di Gesù ai suoi discepoli perché siano misericordiosi come il Padre nei cieli. 

Ascoltiamo la Parola di Dio


Dn 9, 4-10: 4Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all'alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, 5abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! 6Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. 7A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancora oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i delitti che hanno commesso contro di te. 8Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; 9al Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui, 10non abbiamo ascoltato la voce del Signore, nostro Dio, né seguito quelle leggi che egli ci aveva dato per mezzo dei suoi servi, i profeti.  

Lc 6, 36-38: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. 37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio".

Meditiamo con lo Spirito Santo


Daniele ci presenta una bellissima preghiera suggerita dallo Spirito, che ci fa riconoscere i peccati commessi e la necessità di affidarci totalmente alla misericordia di Dio. In essa, riconosciamo Dio: Signore di santità e giustizia, pieno di misericordia, pronto al perdono, sempre fedele all'alleanza, benevolo verso quanti lo amano e osservano i suoi comandamenti. 
Questa preghiera riconosce che il popolo, appena allontanatosi da Dio, è caduto nei peggiori peccati. Tutti hanno agito nei modi peggiori, da malvagi, empi, ribelli e si sono allontanati dai comandamenti e le leggi divine. Nessuno ha ascoltato la voce del Signore, né ha obbedito ai profeti suoi servi che, nel suo nome parlavano ai re, ai prìncipi, ai padri e a tutto il popolo. Nessuno ha seguito le leggi che il Signore aveva dato. 
Poiché tutti hanno peccato contro il Signore, solo a lui si addicono l’onore e la giustizia, mentre il popolo ha la necessità di un pentimento vero e sincero. 
A questo quadro negativo, il Vangelo contrappone la bellezza serena dell’insegnamento di Gesù ai suoi discepoli. Egli li invita a essere misericordiosi, come è misericordioso il Padre nostro nei cieli. 
Anche Matteo nel suo Vangelo (5, 48) ha ricordato l’invito di Gesù ai discepoli, di essere perfetti come il Padre celeste. Il Signore Gesù ci chiama alla perfezione della sua misericordia, della quale ci precisa anche gli aspetti principali: non giudicare, non condannare, ma perdonare sempre. 
Solo così non saremo giudicati, né condannati ma sempre perdonati. Questa misericordia e perdono devono essere totali, generosi e sovrabbondanti, perché con la misura con la quale misuriamo, ci sarà misurato in cambio. 
Su questo punto, la promessa del Signore è veramente incoraggiante. In conformità alla sua generosità divina, infatti, la ricompensa che ci verserà nel grembo sarà in una misura grande, “buona, pigiata, colma e traboccante”. 

Riflessione 


Qual è il peccato maggiore che il profeta Daniele rimprovera al popolo d’Israele?

Che cosa esige l’invito di Gesù per non essere giudicati, né condannati, ma perdonati?

Quale ricompensa promette Gesù a quanti non giudicano, non condannano ma perdonano?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell’anima, fa’ che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore”.

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