Mercoledì 34ª settimana


Mercoledì 34ª settimana


L’Apocalisse descrive la salveza finale dei giusti mediante immagini dell’Esodo. Il mare di cristallo e fuoco è un’allusione al Mar Rosso, l’Agnello è il nuovo Mosé e il canto è simile a quello dell’antico Israele del tutto libero. Nel Vangelo Gesù prepara i suoi discepoli alle prove del mondo, che vinceranno perseverando con la fede in lui.  

Ascoltiamo la Parola di Dio


Ap 15, 1-4: Io, Giovanni, 1vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi è compiuta l'ira di Dio. 2Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo. Hanno cetre divine e 3cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell'Agnello: "Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie, Re delle genti! 4O Signore, chi non temerà e non darà gloria al tuo nome? Poiché tu solo sei santo, e tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi furono manifestati".

 Lc 21, 12-19: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 12metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Meditiamo con lo Spirito Santo


L’Apocalisse si avvia alla conclusione con messaggi di fiducia per darci mentalità e disposizioni dei vincitori. A tal fine, descrive la salvezza finale dei giusti, mediante una grande visione espressa con immagini e simboli dell’Esodo. 
Il popolo (i cristiani) hanno vinto la bestia (gli imperi e i persecutori di ogni tempo), e sono ritti in piedi (salvi e vincitori) sul mare di cristallo misto a fuoco (il nuovo Mar Rosso che attraversano). 
Essi cantano sulle cetre divine il nuovo cantico dell’Agnello (le sue opere mirabili di salvezza) in onore del nuovo Mosè (l’Agnello Gesù) e di Dio Padre, davanti ai quali verranno tutte le genti e i popoli si prostreranno, per lodarne le grandi opere.  
Nel Vangelo, Gesù prepara i suoi discepoli alle persecuzioni che dovranno affrontare nel mondo e alle prove che incontreranno nella storia. Esse saranno causate dalla testimonianza che dovranno dare al suo nome. 
Li invita, perciò, a non pensare a difendersi, perché darà loro tali parole e sapienza, alle quali nessun avversario potrà resistere o controbattere. 
A causa del suo nome saranno traditi e odiati da tutti: genitori, fratelli, parenti e amici e anche uccisi. Tuttavia, nemmeno un capello del loro capo andrà perduto e perseverando salveranno la loro vita. 
Il Signore vuole renderci coscienti e orgogliosi di partecipare alla sua vittoria, e quindi riconoscenti e fiduciosi in lui, l’unico e vero vittorioso, che può renderci vincitori con lui.  

Riflessione 


Che cosa dice il canto del nuovo Mosè, ossia dell’Agnello Gesù Cristo? 

Che cosa dice Gesù ai suoi discepoli, riguardo alla loro futura missione nel mondo?

Perché i discepoli non dovranno prima preparare la loro difesa davanti ai loro avversari?

Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa


Infondi in noi, O Padre, la sapienza e la forza del tuo Spirito, perché camminiamo con Cristo sulla via della croce, pronti a far dono della nostra vita per manifestare al mondo la speranza del tuo regno”.

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