Venerdì dopo le Ceneri
Venerdì dopo le Ceneri
Il Signore dice a Isaia di annunciare che digiuno, elemosine
e preghiere son resi validi soltanto dalla carità e dall’amore. Gesù risponde
ai discepoli di Giovanni Battista e ai farisei che i suoi
discepoli non fanno lutto né digiunano finché lo sposo, ossia lui stesso, è con
loro.
Ascoltiamo la Parola di Dio
Is 58,1-9: Così
dice il Signore: 1Grida a squarciagola, non
avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi
delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. 2Mi cercano ogni
giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la
giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi
giusti, bramano la vicinanza di Dio: 3"Perché digiunare, se tu
non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?". Ecco, nel giorno del vostro
digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. 4Ecco,
voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate
più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. 5È
forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse
questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? 6Non è
piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i
legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? 7Non
consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i
miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi
parenti? 8Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si
rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del
Signore ti seguirà. 9Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!".
Mt
9, 14-15: In quel tempo, 14si avvicinarono a Gesù i discepoli di
Giovanni e gli dissero: "Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte,
mentre i tuoi discepoli non digiunano?". 15E Gesù disse loro:
"Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con
loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora
digiuneranno.
Meditiamo con lo Spirito Santo
In ogni pratica penitenziale e religiosa vi è il pericolo che s'introducano l’orgoglio e l’egoismo. Per questo Isaia annuncia che digiuno, elemosine
e preghiere sono validi solo come espressioni di carità e d’amore.
Il
popolo chiede giudizi giusti e vuole la vicinanza di Dio,
ma poi non compie le opere buone, col pretesto che Dio non le vede né le conosce.
Il Signore risponde, allora, rimproverando i loro peccati. Nei giorni di
digiuno curano i propri affari, maltrattano gli operai, litigano, altercano, si
colpiscono con pugni iniqui e fanno giungere in alto questo gran chiasso.
Inoltre, sbagliano chiamando digiuno e gesti graditi al Signore, esteriorità quali:
piegare il capo come un giunco e usare sacco e cenere per letto.
Come digiuno,
invece, il Signore vuole che si sciolgano le catene inique, affranchino dai legami
ingiusti, liberino gli oppressi, spezzino ogni schiavitù, dividano il pane con
gli affamati, introducano in casa miseri e senza tetto, vestano chi è nudo, non
trascurino i parenti.
Solo facendo così la loro luce sorgerà come aurora, le
loro ferite si rimargineranno, la giustizia camminerà davanti a loro e la
gloria del Signore li seguirà.
Solo allora, quando invocano o implorano aiuto,
il Signore risponderà: "Eccomi!".
Nel Vangelo, Gesù porta il discorso sul digiuno e le pratiche penitenziali a un
livello ancora più elevato. I suoi amici e gli invitati alle sue nozze non possono far
lutto né digiunare mentre lo sposo, ossia Gesù, è vicino.
Lo faranno quando
lo sposo sarà loro tolto. Con queste parole Gesù annuncia la propria morte in
croce, alla quale, però, farà seguire la sua risurrezione.
Riflessione
Quali condizioni rendono validi e graditi a Dio il digiuno,
le elemosine e le preghiere?
Qual è il digiuno che il Signore vuole veramente?
Perché amici e invitati alle nozze di
Gesù non devono né possono digiunare?
Preghiamo con la Liturgia e la Chiesa
“Accompagna con la tua
benevolenza, Padre misericordioso, i primi passi del nostro cammino
penitenziale, perché all’osservanza esteriore corrisponda un profondo
rinnovamento dello spirito”.