1 Cor 13, 1-3 Senza la carità niente giova

Capitolo 13°
(1 Cor 13, 1-3) Senza la carità niente giova

[1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. [2] E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. [3] E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. (CCC 1822) La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. (CCC 1823) Gesù fa della carità il comandamento nuovo [Gv 13,34]. Amando i suoi “sino alla fine” (Gv 13,1), egli manifesta l'amore che riceve dal Padre. Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l'amore di Gesù, che essi ricevono a loro volta. Per questo Gesù dice: “Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9). E ancora: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 15,12). (CCC 1824) La carità, frutto dello Spirito e pienezza della legge, osserva i comandamenti di Dio e del suo Cristo: “Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore” (Gv 15,9-10) [Mt 22,40; Rm 13,8-10]. (CCC 773) Nella Chiesa tale comunione degli uomini con Dio mediante la carità che “non avrà mai fine” (1Cor 13,8) è lo scopo cui tende tutto ciò che in essa è mezzo sacramentale, legato a questo mondo destinato a passare [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 48]. “La sua struttura è completamente ordinata alla santità delle membra di Cristo. E la santità si misura secondo il "grande mistero", nel quale la Sposa risponde col dono dell'amore al dono dello Sposo” [Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 27]. Maria precede tutti noi sulla via verso la santità che è il mistero della Chiesa in quanto Sposa senza macchia né ruga (Ef 5,27). Per questo motivo “la dimensione mariana della Chiesa precede la sua dimensione petrina” [Mulieris dignitatem, 27].

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