Gal 1, 18-19 Giacomo il “fratello” del Signore

(Gal 1, 18-19) Giacomo il “fratello” del Signore
[18] In seguito, dopo tre anni andai a Gerusalemme per consultare Cefa, e rimasi presso di lui quindici giorni; [19] degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. (CCC 499) L'approfondimento della fede nella maternità verginale ha condotto la Chiesa a confessare la verginità reale e perpetua di Maria [Concilio di Costantinopoli II: DS 427] anche nel parto del Figlio di Dio fatto uomo [San Leone Magno, Tomus ad Flavianum, DS 291, 294; Pelagio I, Lettera Humani generis: DS 442; Concilio Lateranense, DS 503; Concilio di Toledo XVI, DS 571; Pio IV, Cost. Cum quorumdam hominum, DS 1880]. Infatti la nascita di Cristo “non ha diminuito la sua verginale integrità, ma l'ha consacrata” [Conc. Vat. II, Lumen gentium, 57]. La Liturgia della Chiesa celebra Maria come la Aeiparthenos, “sempre Vergine” [Lumen gentium, 52]. (CCC 500) A ciò si obietta talvolta che la Scrittura parla di fratelli e di sorelle di Gesù [Mc 3,31-35; 6,3; 1Cor 9,5; Gal 1,19]. La Chiesa ha sempre ritenuto che tali passi non indichino altri figli della Vergine Maria: infatti Giacomo e Giuseppe, “fratelli di Gesù (Mt 13,55) sono i figli di una Maria discepola di Cristo [Mt 27,56] la quale è designata in modo significativo come “l'altra Maria(Mt 28,1). Si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione non inusitata nell'Antico Testamento [Gen 13,8; 14,16; 29,15; ecc.].

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